Alice uscì ridendo. Carmela era sempre la stessa, con la sua solita cuffia sbilenca poggiata in testa e un grembiulone bianco che le arrivava ai polpacci. Chiacchierona, in un lampo tutti avrebbero saputo che lei era tornata in paese.
Prima di rientrare, passò dalla casa di Salvatore, il contadino che con i suoi figli, negli ultimi anni, si era dedicato alla coltivazioni di Colle dei mandorli. Lui l’accolse con calore e simpatia. Erano buoni padroni, pagavano puntualmente ciò che dovevano e lo trattavano con rispetto. Parlarono di ciò che sarebbe stato necessario fare per la campagna.
Al rientro andò nella camera della nonna e iniziò a sfaccendare. Mentre spolverava il piano di quella che lei chiamava “la toletta” sorrise, nel vedere i piccoli cassettini in cui erano sempre “nascoste”, si fa per dire, le caramelle al latte di cui era ghiotta da bambina. I suoi pensieri furono interrotti dalle urla di un uomo.
« Vieni, Ulisse no! No, esci di lì..»
S’affacciò dal balcone e vide un uomo di spalle dentro l’aiuola più grande e bella dinanzi casa, che cercava di tirare fuori un grande boxer dal pelo marrone chiaro, che abbaiava e sembrava inchiodato lì dentro come una statua.
Scese di corsa le scale e rivolgendosi all’uomo:
« Ma è impazzito? I fiori! Tiri fuori quel bestione dai miei fiori!»
L’uomo, in jeans e maglietta blu, si girò guardandola tra il mortificato e il divertito:
« Mannaggia a Ulisse! Mi scusi…mi scusi…è come un bambino…vuole giocare…Che figura…»
Lui la guardò con un paio d’occhi verdi da lasciarla senza fiato e con un largo sorriso stampato in faccia, forse d’occasione, per farsi perdonare.
« Carino, il fiocco. Mi ricorda Minnie. Eh,eh…»
In quel momento lei si passò una mano tra i capelli , imbarazzatissima.
« Faccia uscire quel “coso” dalla mia aiuola!»
Intanto il “coso”, cane del tutto indipendente di pensiero, con un unico balzo saltò fuori inaspettatamente dall’aiuola per piombare addosso a Alice che, indietreggiando spaventata, cadde per terra.
« Signorina, oddio…Ulisse! Ma che hai combinato?»
« Sparisca lei e il suo cane pazzo. Fuori da casa mia! »
L’uomo l’aiutò ad alzarsi.
« Tutto bene, signorina? »
« Se ne vada immediatamente!»
In quello stesso istante Ulisse acchiappò il fiocco tra i denti e scappò via mentre l’uomo gli correva dietro, inseguendolo.
“Non voglio muri qui, basta quella rete e quei paletti di legno tanto per delimitare un poco.”
« E va bene, nonna Concetta, ma questi sono i risultati!».
Alice si guardò. Era tutta sporca di terra umida per l’innaffiatura del giorno precedente, un impiastro come regalo del boxer. Alzando gli occhi al cielo rientrò per ripulirsi.
Il racconto completo potrà essere letto sul libro “La bella d’erbe famiglia e d’animali”, la nuova antologia 2017 di ChiPiùNéArt Editore.