Accade, a volte,
che un fiore sbocci d’autunno
per uno squarcio del cielo.
Sfuggendo dal pugno
un raggio fende le nubi
e carezzandolo solletica il ramo.
Inebriante, l’inaspettata fragranza
e l’aria tutta inonda.
Evoca la bellezza d’ogni stagione,
l’eterno rincorrersi d’ombre e di luce,
di rovesci e sereno.
Potesse la foglia raccontare del ramo il fremito
quando il battito impazzito finge la quiete.
Dal libro “DELL’INFINITO IL PARADOSSO” di EMMA DI STEFANO